giovedì 19 marzo 2009

Una città nel verde

Baia Mare può essere definita la città del verde. I palazzi del mio quartiere (e non solo, ovviamente) sono circondati da bei giardini, e da molti alberi, si respira ovunque la bellezza delle piante. Un po' come nello stile svizzero....anche se purtroppo devo dire che l'ultima volta che sono stata nel mio paese i giardini erano poco curati....quando ero piccolina ricordo che era tutto molto curato (e devo riconoscere che erano gli ungheresi a farlo!) molto pulito.
Sulla colina che si vede giocavamo molto sia d'estate quando salivamo fine sopra, dove c'era "la grotta di Pintea", d'autunno quando andavamo a "raccogliere" le castagne, mele, prugne, pere :-)) o d'inverno quando andavamo con le slitte e pattini, anche sciare si poteva ma i sciatori preferivano le montagne (non lontane da Baia Mare).
Bellissimi ricordi, un'infanzia passata all'aria aperta, stavamo solo noi bambini tutti i pomeriggi-sera fuori, mai chiusi, mai vicino alle TV o computer, senza paura di "uomini cattivi", in una città dove la delinquenza era e lo è tutt'ora quasi 0.









Gesù e Maria

Due quadri dipinti da una suora di Baia Mare, amica di mia mamma...e regalati a mia madre. La cornice è stata fatta nella fabbrica dove lavorava mia madre, sempre un regalo :-).
Grazieeeeeeeeeeeee!
Doua tablouri realizate de o calugarita baimareanca si facute cadou mamei. Rama a fost facuta la fabrica unde lucra mama si a fost..tot cadou :-)
Multumiri!



sabato 14 marzo 2009

Cel mai dur raliu de hard enduro din lume si ..Aron Gorog


Girando su internet...quante persone non si scoprono! Dai ex compagni di scuola elementare, a parenti mai conosciuti, e ..campioni conosciuti di persona!
Uno di loro è Aron Gorog, campione di sci (ai tempi del liceo, lui era qualche anno più grande di me, frequentavamo lo stesso liceo) e oggi scopro un sacco di cose nuove su di lui, ecco qui:


Mi spiace di non poter tradurre tutto l'articolo, ma in breve si parla di Aron che assieme ad Michel Doumolin (Belgio) ha vinto la "classe espert team" nel più duro rally di hard enduro del mondo.
Complimentoni, Aron!!! Un ragazzo nato e cresciuto a Baia Mare che ci fa onore!
Qui l'articolo in romeno:
"ARON GOROG si MICHEL DOUMOLIN au cistigat la “clasa expert team” in cel mai dur raliu de hard enduro din lume, Red Bull Romaniacs, desfasurat saptamina aceasta in zona Sibiului.
Raliul a debutat simbata 13 septembrie cu un show in centrul Sibiului. Au urmat apoi patru zile de enduro adevarat in care cei 219 rideri inscrisi in concurs au trebuit sa faca fata celor mai diverse conditii oferite de drumurile teoretic inaccesibile din zona montana sau obstacolelor artificiale pregatite de organizatori. Au fost strabatuti astfel 800 de kilometri iar numarul celor care au ajuns la final a scazut la 135.
Concurentii au fost grupati la editia a cincea a raliului de hard enduro in patru categorii-profesionist, expert, expert team si hobby. ARON GOROG si MICHEL DOUMOLIN s-au inscris la clasa expert team, unde din 30 de echipe care au luat starul au terminat 8. Locul intii a fost adjudecat de echipa EPA formata din belgianul Michel Domoulin si baimareanul Aron Gorog. Locul 2 a fost ocupat de o echipa din Cehia iar pe trei au venit niste olandezi.
Invingatorii au avut clasari foarte bune in toate zilele de concurs, mai putin in ultima, miercuri 17 septembrie. Dupa trei zile ei aveau teoretic prima sansa la cistigarea locului intii, dar emotiile au aparut chiar in aceasta ultima zi. Lantul motocicletei lui Michel s-a rupt si s-a blocat in jurul pinioanelor rotii spate. Pentru a repara motocicleta cei doi coechipieri de la EPA TEAM s-au chinuit mai bine de o ora, ajungind sa desfaca tot ansamblul spate, ambreajul si multe alte subansamble pentru a readuce KTM-ul lui Michel pe drum. Ei au reusit acest lucru, dar au mai pierdut minute bune din cauza unor greseli din road-book-ul competitiei care i-a condus pe un traseu gresit. La finalul zilei cei doi primesc vestea trista ca ultima zi nu conteaza pentru ei in clasamentul final, deoarece nu s-au incadrat in timpul maxim impus de organizatori pentru strabaterea traseului. Le lipseau citeva minute pentru a se incadra in acest timp si gratie avansului obtinut in celelalte zile sa cistige.
Sansa le-a suris si chiar i-a imbratisat pe cei doi. In urma analizarii contestatiilor depuse de majoritatea riderilor care s-au confruntat cu problemele de navigatie din cauza road-book-ului gresit, organizatorii au recalculat timpii tuturor. Aron si Michel au intrat la timp in sosirea ultimei zile si, cumulat, AU CISTIGAT!!!
Este cea mai importanta victorie obtinuta de aceasta tinara echipa romano-belgiana plecata din nordul tarii, Baia-Mare.
GOROG ARON si MICHEL DOUMOLIN sint doi pasionati de enduro foarte cunoscuti in acest oras. Michel este de fapt cetatean belgian dar s-a indragostit de traseele potrivite pentru enduro din muntii Maramuresului si isi dedica o buna parte din timp organizarii de trasee pentru grupuri de belgieni pe care ii aduce la Baia Mare sa descopere calare pe motocicleta frumusetea extraordinara a Maramuresului montan.
Adrian Peride, un alt cunoscut pasionat de enduro din Baia Mare este cel care a decis ca prin firma sa, EPA COMPANY sa-i sprijine pe cei doi in cursa lor din acest an la Red Bull Romaniacs. “Sintem un grup de pasionati de moto-enduro care de mai multi ani ne facem mina prin competitiile interne. Aron si Michel sint printre cei mai buni dintre noi si am hotarit sa infiintam aceasta echipa pentru a-I sustine. De altfel, multe din atributele acestui sport se regasesc si in filosofia companiei noastre. Exista multe puncte comune intre enduro si bussines: ambitie, tenacitate, perseverenta, munca in echipa, competitia.”, spunea Adrian la inceptul cursei. Acum la final Adrian a anuntat ca va organiza simbata seara o petrecere pentru cei doi invingatori in orasul in care au cei mai multi fani, Baia-Mare.
Aron Gorog si Michel Doumolin au folosit in acest concurs de hard-enduro motociclete KTM EXC 300, ultimele evolutii de la KTM, gindite de celebrul producator special pentru acest tip de concurs.

p.r.: 4media.ro/Bogdan Rosca 0727 57 60 56"
vedi anche redbullromaniacs

martedì 10 marzo 2009

Baia Mare

centro storico






hotel-ristorante Carpati





pizza H




E' la mia città natale. Non grande, aveva circa 200 000 abitanti. Oggi meno, circa 140 000.
Una città molto tranquilla, carina, un po' svizzera, con palazzi la maggior parte nuovi, circondati dal verde, molti alberi, giardini carini. La collina che era di tutti un tempo fa, dove noi giocavamo spesso sia d'estate che d'inverno, oggi l'ho trovata piena di case e ville.
Anticamente in latino Rivulus Dominarum, in ungherese Nagybánya, in tedesco Frauenbach o più raramente Neustadt) è un municipio del nord-ovest della Romania,capoluogo del Maramureş, nella regione storica della Transilvania.
Il toponimo significa letteralmente Grande miniera e nasce dalla presenza di importanti risorse minerarie nella zona.

Fanno parte dell'area amministrativa anche le località di Blidari, Firiza e Valea Neagră.

La città è composta da 16 quartieri disposti circolarmente attorno al nucleo centrale.

La posizione geografica e la presenza di importanti risorse naturali fece sì che la zona di Baia Mare venisse popolata fin dai tempi più antichi: sono state rinvenute tracce di insediamenti umani risalenti al Paleolitico superiore ed è stata evidenziata la presenza di popolazione Trace nell'Età del bronzo.

Le prime informazioni scritte su Baia Mare parlano di un centro minerario ben sviluppato e risalgono ad un documento del 1329, dove viene citata con il nome larino Rivulus Dominarum, ma le prime informazioni complete si trovano in un documento emesso nel 1347 dalla corte di Luigi I d'Ungheria nel quale si concedevano particolari privilegi alla città, mentre in un altro documento del 1411 viene citata per la prima volta la zecca di Baia Mare, una delle più antiche della Transilvania.

Il dominio della città e delle sue miniere venne trasferito nel 1446 alla famiglia Corvineşti come ricompensa per gli atti di coraggio di János Hunyadi nella resistenza contro l'invasione Ottomana. János Hunyadi fece iniziare la costruzione della Cattedrale di Santo Stefano, il cui campanile è tuttora un simbolo della città.

Nel 1469 Mattia Corvino emise un documento con il quale dava ai cittadini di Baia Mare il diritto di rinforzare le proprie difese costruendo alte mura munire di bastioni e fossato per difendersi da attacchi esterni; da questo rinforzo difensivo nacque l'aggiunta del termine castrum o castellum al nome della città.

Nel 1469 Mattia Corvino emise un documento con il quale dava ai cittadini di Baia Mare il diritto di rinforzare le proprie difese costruendo alte mura munire di bastioni e fossato per difendersi da attacchi esterni; da questo rinforzo difensivo nacque l'aggiunta del termine castrum o castellum al nome della città.

I secoli successivi videro il susseguirsi di diverse dominazioni della zona, determinato da una serie di combattimenti che deprimono il tessuto economico della città: prima, temporaneamente i Polacchi (1490), poi il dominio di Ioan Zapolya (1526), quindi il Regno d'Ungheria ed infine l'Impero austroungarico. In questo lungo periodo non mancarono però importanti avvenimenti culturali, come la fondazione nel 1547 della Schola Rivulina, un istituto scolastico di ispirazione Protestante Riformata destinato a rappresentare per più di due secoli il punto di riferimento per l'istruzione superiore di tutta la zona.

Un'immagine del centro storico

Dopo che la battaglia avviata nel 1703 dal fuorilegge Pintea Viteazul con l'appoggio di Francesco II Rákóczi per liberare la città dagli Austriaci non ebbe esito, questi ultimi rinforzarono il proprio dominio creando nel 1748 un Ispettorato delle Miniere, di fatto un'istituzione di supporto all'amministrazione locale per meglio controllare gli impulsi di rivolta della città.

Dopo la Prima guerra mondiale, con il Trattato del Trianon, e fino al Secondo arbitrato di Vienna del 30 agosto 1940, la città fece parte del Regno di Romania, e durante la Seconda guerra mondiale dell'Ungheria; dopo la fine della guerra, con i Trattati di Parigi, tornò definitivamente a far parte della Romania.

La popolazione della città è prevalentemente romena, con una non trascurabile minoranza ungherese (circa il 15%), una piccola comunità Rom (1,5% circa) ed altre minoranze tedesca, ucraina ed ebrea. Quest'ultima, ammontante a circa 1.000 unità prima della Seconda guerra mondiale, si è drasticamente ridotta a causa delle persecuzioni naziste ed attualmente la comunità ebraica di Baia Mare non raggiunge le 150 unità.


Da sempre basata soprattutto sulle risorse minerarie dell'area, spinte in particolare con forti contributi economici durante il regime comunista, l'economia di Baia Mare ha subito una forte recessione dopo la rivoluzione del 1989, con il drastico ridimensionamento dell'attività estrattiva. Negli ultimi anni si è tuttavia evidenziata una buona ripresa, grazie all'insediarsi di attività industriali diversificate, spesso finanziate da capitale stranieri.


Città gemellate:

da wikipedia , vedi qui alcune foto.

la torre di Stefano, simbolo della città


E' cambiata moltissimo negli ultimi 15 anni... quando torno scopro molte cose nuove, costruzioni nuove, chiese, ristoranti, alberghi, pub, discoteche, night club, ecc.
Gioventù molto cambiata, molto più emancipata di come lo eravamo noi....un po' di tempo fa :-) Si sente molto la presenza dei computers (e molti hanno almeno un personal computer) giochi elettronici ecc, canali tv, ecc.
Non tutto in meglio: per esempio in passato la scuola qui era riconosciuta come una ad alto livello; personalmente ho colleghi che sono arrivati molto in alto, al liceo vincitori di olimpiadi internazionali di matematica, oggi la maggior parte negli USA, dottori in matematica, informatica, medicina ecc. So che anche oggi siamo fra i primi, ma i miei colleghi oggi professori, mi dicono che il livello non è più quello di una volta.
In teoria leggevo anche che rispetto una scuola italiana, la scuola romena comunque rimane più avanzata, da migliori risultati ai diversi concorsi internazionali. Ma farò magari un'altra volta un post proprio su questo argomento.
Ci sono dei bei posti da vedere intorno alla città, vedi qui:
Obiectivele turistice din Maramures
l Bisericile de lemn: Surdesti, Ieud, Dragomiresti
l Manastirile de la Birsana, Moisei, Rohia
l Portile de lemn maramuresene
l Cimitirul Vesel de la Sapinta
l Muzeul Etnografic din Sighetu Marmatiei
l Memorialul durerii si al rezistentei anticomuniste
l Turnul lui Stefan din Baia Mare
l Bastionul Macelarilor
l Muzeul de Mineralogie
l Monumentul de la Moisei sculptat de Vida Gheza
l Statiunea montana Borsa
l Statiunea montana Mogosa si Lacul Bodi
l Statiunea montana Izvoare
l Cascada Cailor (cu o cadere de 40 m) si Covatari, Runc si Nires
l Rezervatia naturala Pietrosul Rodnei
l Lacurile sarate din Ocna Sugatag si Costiui
l Lacurile glaciare Iezer, Lala, Buhaescu
l Valea Vaserului
l Creasta Cocosului
l Cheile Tatarului

La Romania ha molti bei posti, Maramures è particolare per le sue tradizioni che qui si sono conservate come da nessun' altra parte. In più, chi ama la montagna e i posti con molto verde, la gente ospitale, Baia Mare e Maramures offre una bella vacanza.
Concludo con le parole di un professore scozese: "non ho mai visto tanti alberi messi insieme come qui, a Baia Mare".
Nota: non tutte le foto mi appartengono, alcune sono prese dal web, per eventuali problemi lasciate un commento e saranno tolte.





domenica 8 marzo 2009

Love story

Un film che ho visto varie volte, un romanzo letto senza lasciarlo dalla mano finché non lo avevo finito...


La leggenda del pianista sull'oceano

Un bellissimo film che ho visto oggi con mia figlia, la storia di un grande musicista, che ha vissuto ...su una nave. Molto romantico e molto interessante, un film per tutta la famiglia.



venerdì 6 marzo 2009

L'ape - Albinuta



Nelle canzoni, favole veniva vista "una gran lavoratrice" assieme alla formica. Io amavo molto gli insetti, giocavo, mi piaceva guardarli e studiarli. Avendo un bel giardino intorno al palazzo dove abitavo, c'erano molti insetti intorno, ricordo le tante farfalle (che oggi non le vedo quasi mai), le coccinelle, scarabei (ogni 4 anni), api con diverse specie (c'era una "trantor" che non pungeva, e la prendevamo e giocavamo), formiche, lumache ecc.
L'ape - storia mito e leggenda
Qui - Craiasa albinelor, fiaba audio (romeno)

Vezi aici - povesti surprinzatoare cu albine

mercoledì 4 marzo 2009

Happy birthday, brother!

al teatro :-)

mio fratellino :-)

qui più grande :-)

Oggi compleanno di mio fratello, gli auguro :La multi ani, sanatate si tot ce isi doreste!
E una dedica, Leonard Cohen, Dance me to the end of love
e
Take this waltz

domenica 1 marzo 2009

Mărţişor - 1 Marzo





Nota: le foto sono prese su internet

Mărţişor (IPA: [mər.tsi.'ʃor]) is the traditional celebration of the beginning of the spring (and until 1701 of the New Year[1]) in Romania, Moldova and Bulgaria (under the name Martenitsa - Мартеница), on 1 March. The day's name is the diminutive of March (in Romanian Martie), and thus means something like "little" or "dear March". Nowadays, men offer women a talisman object also called Mărţişor, consisting of a jewel or a small decoration like a flower, an animal or a heart, tied to a red and white string.[2] However, giving a little nickel tied to a red and white string is an old custom and was originally designated for both men and women. It was believed that the one who wears the red and white string will be powerful and healthy for the year to come. The decoration is a symbol of the coming spring. A woman wears it pinned to her blouse on this day and up to two weeks after. Occasionally, women also give such gifts to men. In some parts of Romania such as Moldova or Bukovina the symbol of spring was a gold or silver medal which was worn around the neck. After wearing the coin for twelve days, they bought sweet cheese with the medal, because it was believed that their faces would remain beautiful and white the entire year.
(from wikipedia)

Mese di marzo - Il simbolo della primavera rumena Questo antico rito di primavera è specifico del popolo rumeno e ha origini nelle credenze e nelle pratiche agrarie. Il suo festeggiamento a luogo il primo marzo, considerato il primo mese della primavera. La tradizione ricorda che anche nella vecchia Roma, l'inizio dell'anno nuovo era festeggiato il primo marzo, mese che porta il nome del dio Marte, protettore della campagna e del bestiame, colui che personifica il risorgimento della natura. Presso gli antichi Traci le stesse attribuzioni le aveva il dio Marsyas Silen, considerato l'inventore del piffero, il cui culto era legato alla "gleba", la terra materna, e alla vegetazione e quindi anche la consacrazione delle feste della primavera, dei fiori e della fecundità della natura. Da ciò, forse, proviene quindi anche il nome "Martisor", il diminutivo rumeno del nome del mese di marzo (Martie). Martisor (si pronuncia marzishor), simbolo della primavera si confeziona con dei fili bianchi e rossi, di canapa o lana (più tardi di cotone), intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto. A questo cordoncino si appende un ciondolo porta fortuna, che si nota per la sua svariata diversità di simboli (un volta monetine d'oro od argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori, animaletti, cuoricini, ecc.), e si appendeva nel passato al collo. Nei diversi scavi archeologici dalla Romania sono stati ritrovati martisori datati più di 6000 anni fa. Sotto forma di piccoli sassolini di torrenti, verniciati in bianco e rosso, infilati su un filo si portavano intorno al collo. Il colore rosso, come il fuoco, il sangue e il sole, era attribuito alla vita, quindi alla donna. Invece il colore bianco richiama la trasparenza dell'acqua, del bianco delle nuvole ed era specifica alla saggezza dell'uomo. Questi colori, che adesso li ritroviamo nel cordoncino del martisor, ed esprime il legame inseparabile dei due principi, come il continuo movimento della materia, il ciclo della natura, con tutte le forze vitali che fanno nascere il vivo, sono tradizionali sul tutto teritorio rumeno; si portano ai matrimoni, quando nascono i bambini ed anche, in alcune regioni rumene, ai riti funerali. Sempre con bianco e rosso si addobbano le prime pecore che entrano in malga e il primo aratro che esce al campo. Adesso l'usanza consiste nel donare questo ciondolino con il suo fiocco bianco-rossa, il 1 Marzo, a tutte le donne, dalle nipoti alle nonne, come augurio di buona fortuna, amore ed è un augurio di buon inizio di primavera, e chi lo ha ricevuto lo deve portare per tutti i giorni del mese di marzo, attaccato al petto vicino al cuore. Il bello di questa festa è la gioia che si sente su tutte le vie delle città, che per l'occasione, già dai primi giorni di febbraio si riempino di bancarelle, dove dai piccoli ai grandi, dai giovanni ai meno giovanni, donne e uomini "gareggiano" tra di loro, offrendo in vendita una svariata scelta di forme, e colori di martisori. L'inventività come anche la semplicità delle piccole creazioni, ti incantano talmente tanto, che nel tumulto della strada ti senti come uno dei colibri che vanno a prendere la linfa da un fiore ad altro, nei rami (le vie del centro) di un grande albero (la citta) nella primavera rumena.
vedi anche qui



Sogni strani - la salità

Ieri un nuovo sogno molto forte, molto strano....come se veramente l'avessi vissuto. Un bel paesaggio che vedevo da lontano, montagna e mare...un'immagine veramente da favola. E dovevo arrivare lì. Salgo...era una salità tipo colina, come quelle che facevo da bambina quando salivo sulla colina. Finisco di salire ma a mia sorpresa dovevo fare ancora un'altra, molto più pesante. Non l'avrei fatta ma avendo una forte motivazione sono salita....
Poi una statua di una dea...che ad un certo punto prese vita. E..scendeva. Io la seguivo. Poi non ricordo più nulla....
Quello che ho ancora ben impressa nella mia mente era il stupendo paesaggio dall'inizio del sogno....una meraviglia, sembrava più un quadro.
Vediamo se riesco a trovare immagini simili viste nel mio sogno:

il paesaggio nel mio sogno, tipo costiera amalfitana (che conosco bene e conoscevo bene anche nel sogno)


più o meno era così la salità

dopo la prima toccava una seconda ancora più difficile

la statua era simile a lei, ma molto più grande, una gigante