Racconto di un viaggio in Maramures:
"Situata all'estremo nord-ovest della Romania tra le scure foreste dei Carpazi, la regione del Maramures conserva intatte tradizioni millenarie in un ambiente bucolico e silente dove i contadini lavorano ancora con strumenti antichi altrove scomparsi. Abitata dai discendenti dei Daci che tanto filo da torcere diedero all’esercito romano, è una terra famosa per le feste popolari, per gli splendidi costumi ancor oggi indossati dalle donne, per la suggestiva architettura "spontanea" in legno dei portici delle case e delle chiese dai tetti aguzzi dichiarate monumento nazionale dal governo romeno.
Primo giorno:
Sighetu Marmatei - Sapinta - Barsana - Vadu Izei (50 km circa)
Da Sighetu Marmatiei, imboccando la DN 19 che corre quasi al confine con l’Ucraina, si giunge dopo circa 15 km a Sapinta, famosa per il suo "cimitero allegro", unico al mondo. Patras, un artista locale, si è sbizzarrito a ornare le croci tombali dei suoi compaesani con coloratissimi intagli in legno che illustrano virtù e difetti del defunto. Il tutto in un rutilante mondo popolaresco che raggiunge lo straordinario effetto di rendere "gaia" anche la morte.
Si ripercorre in direzione opposta la DN 19 e, oltrepassata Sighetu Marmatei e Vadu Izei si giunge, dopo 18 km, al complesso monastico di Barsana, di recente costruzione ma che prosegue con grande attenzione e cura la tradizionale arte delle costruzioni in legno tipiche della regione.
Consigliamo di fare tappa, durante tutto il soggiorno, in una delle numerose stanze messe a disposizione degli ospiti dalla gente del posto. Potete pernottare da Teleptean Mihai (Vadu Izei, tel. 62-330341, che per 250.000 lei la doppia a notte consente di soggiornare in una caratteristica casa tradizionale. Potete anche cenare alla ridicola cifra di 60.000 lei a persona). Se invece preferite pernottare a Sighetu Marmatei potete andare al bel Motel Restaurant Perla Sigheteana (65/a Avram Iancu St., tel. 62-310613, http://www.sighetumarmatiei.alphanet.ro) oppure all’agriturismo Pensione Bella (Str. Sugan 75, tel. 62-330602, al costo di 24 $ la doppia + colazione).
Secondo giorno:
Vadu Izei - Berbesti - Budesti - Feresti - Surdesti - Baia Sprie - Vadu Izei (110 km circa)
Da Vadu Izei imboccate la strada per Berbesti e, sulla sinistra, il bivio che conduce a Budesti, Cavnic, Surdesti e Baia Sprie per poi risalire attraverso Pasul Gutii a Vadu Izei.
Qui, lungo la strada, a distanze che variano tra i 6 e i 15 km l’uno dall’altro, si rincorrono numerosi villaggi tradizionali (Budesti, Feresti, Sirbi) dalle bellissime case in legno scolpito e dalle splendide chiese. Il nostro consiglio è di lasciare l’auto all’entrata del villaggio e di girovagare tra le stradine in terra battuta alla ricerca di scorci pittoreschi e scene di vita rurale che in Italia non sono quasi più visibili.
Da non perdere la splendida chiesa di Surdesti il cui campanile in legno, il più alto della valle e del mondo, svetta in una valletta nascosta tra gli alberi. Fatevi aprire la chiesa dalla signora che abita accanto: l’interno è assolutamente da vedere, magari in occasione della festa di San Giovanni (24 giugno) quando il paese si anima degli echi di una grande festa popolare.
"Situata all'estremo nord-ovest della Romania tra le scure foreste dei Carpazi, la regione del Maramures conserva intatte tradizioni millenarie in un ambiente bucolico e silente dove i contadini lavorano ancora con strumenti antichi altrove scomparsi. Abitata dai discendenti dei Daci che tanto filo da torcere diedero all’esercito romano, è una terra famosa per le feste popolari, per gli splendidi costumi ancor oggi indossati dalle donne, per la suggestiva architettura "spontanea" in legno dei portici delle case e delle chiese dai tetti aguzzi dichiarate monumento nazionale dal governo romeno.
Primo giorno:
Sighetu Marmatei - Sapinta - Barsana - Vadu Izei (50 km circa)
Da Sighetu Marmatiei, imboccando la DN 19 che corre quasi al confine con l’Ucraina, si giunge dopo circa 15 km a Sapinta, famosa per il suo "cimitero allegro", unico al mondo. Patras, un artista locale, si è sbizzarrito a ornare le croci tombali dei suoi compaesani con coloratissimi intagli in legno che illustrano virtù e difetti del defunto. Il tutto in un rutilante mondo popolaresco che raggiunge lo straordinario effetto di rendere "gaia" anche la morte.
Si ripercorre in direzione opposta la DN 19 e, oltrepassata Sighetu Marmatei e Vadu Izei si giunge, dopo 18 km, al complesso monastico di Barsana, di recente costruzione ma che prosegue con grande attenzione e cura la tradizionale arte delle costruzioni in legno tipiche della regione.
Consigliamo di fare tappa, durante tutto il soggiorno, in una delle numerose stanze messe a disposizione degli ospiti dalla gente del posto. Potete pernottare da Teleptean Mihai (Vadu Izei, tel. 62-330341, che per 250.000 lei la doppia a notte consente di soggiornare in una caratteristica casa tradizionale. Potete anche cenare alla ridicola cifra di 60.000 lei a persona). Se invece preferite pernottare a Sighetu Marmatei potete andare al bel Motel Restaurant Perla Sigheteana (65/a Avram Iancu St., tel. 62-310613, http://www.sighetumarmatiei.alphanet.ro) oppure all’agriturismo Pensione Bella (Str. Sugan 75, tel. 62-330602, al costo di 24 $ la doppia + colazione).
Secondo giorno:
Vadu Izei - Berbesti - Budesti - Feresti - Surdesti - Baia Sprie - Vadu Izei (110 km circa)
Da Vadu Izei imboccate la strada per Berbesti e, sulla sinistra, il bivio che conduce a Budesti, Cavnic, Surdesti e Baia Sprie per poi risalire attraverso Pasul Gutii a Vadu Izei.
Qui, lungo la strada, a distanze che variano tra i 6 e i 15 km l’uno dall’altro, si rincorrono numerosi villaggi tradizionali (Budesti, Feresti, Sirbi) dalle bellissime case in legno scolpito e dalle splendide chiese. Il nostro consiglio è di lasciare l’auto all’entrata del villaggio e di girovagare tra le stradine in terra battuta alla ricerca di scorci pittoreschi e scene di vita rurale che in Italia non sono quasi più visibili.
Da non perdere la splendida chiesa di Surdesti il cui campanile in legno, il più alto della valle e del mondo, svetta in una valletta nascosta tra gli alberi. Fatevi aprire la chiesa dalla signora che abita accanto: l’interno è assolutamente da vedere, magari in occasione della festa di San Giovanni (24 giugno) quando il paese si anima degli echi di una grande festa popolare.
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